Visualizzazione post con etichetta sacra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sacra. Mostra tutti i post

domenica 26 luglio 2015

Madonnina Fiumarola

FESTA DE  "NOANTRI"  (feta di noi altri)!   Sotto la storia della Festività;

"Sono andata a questa tipica tradizionale Festa romana, del Quartiere di Trastevere,  per l'appuntamento con La Madonnina Fiumarola, come ogni anno.  Che bella festa, amici ve la consiglio, c'è di tutto e di pià , Sacro e divertimento,  sopra e dotto il Lungo Tevere.... Preghiere, cantanti da ogni parte, bancarelle ristoranti,  musica, spettacoli, bellissima festa,  Oggi mi hanno portata lì ed ero  entustuasta come una bimba,, poi la tipica porchetta d'Ariccia, tutto rustico, Una vera Sacra ! Ciao Ci sarà ancora fino a domani ma le bancarelle fino a fine mese, poi ci sono altre feste ...........................!"

 

FESTA  DE  NOANTRI 
---------------------------------------
Cade oggi la Festa de Noantri, "noi altri" in romano. Chi sono i Noantri? Sono i  trasteverini, ovvero gli abitanti della zona Trastevere,  così qualificati per distinguersi dagli altri rioni di Roma, ovvero i "Voantri". L'etichetta nasce da questo scioglilingua che si tramanda, di un trasteverino che una volta si rivolse così ad un romano estraneo al Rione che, approfittando del giorno della festa, infastidiva una trasteverina: “Che ne diressivo voantri si noantri quando venissimo alle festa de voantri ce comportassimo come ve comportate voantri alla festa de noantri?

La Festa de Noantri si lega alla Madonna del  Carmine, che cade proprio oggi, 16 Luglio e si protrae per tutta la settimana in feste e iniziative - religiose o meno - in tutto il quartiere.

Il culto della Vergine risale a metà del 1500 quando fu ritrovata alla foce del Tevere una statua di legno della Madonna. La statua fu consegnata dai marinai ai frati carmelitani della basilica di San Crisogono, che riconobbero in essa la vergine del loro ordine. La Madonna “fiumarola” divenne in questo modo protettrice dei trasteverini. Dopo vari spostamenti la Madonna fu collocata nella Chiesa di Sant’ Agata dove ancora si trova. Da qui la vergine esce soltanto una volta l’anno, il sabato successivo al 16 Luglio, ovvero sabato 25 luglio. Rivestita di preziosi abiti e gioielli donati dai fedeli, la statua è portata in processione da San’Agata a San Crisogono, dove rimarrà otto giorni per adorazione e l’intero Rione Trastevere è in Festa.

I giorni della festa, definiti scherzosamente "otto giorni di caciara", coinvolgono un po’ tutti, trasteverini, appartenenti agli altri rioni e turisti, mentre si rinnovano le tradizioni, ritornano caratteristiche cerimonie e si ripetono antichi riti.
L’edizione 2015  sarà dedicata alla valorizzazione di due grandi artisti esponenti della cultura romana: Gabriella Ferri per la musica e Giuseppe Gioacchino Belli per la poesia.

Oggi, Sant'Anna

BUON FESTA DI SANT ANNA A TUTTI   :-)  <3
Oggi Sacra ricorrenza importante della Madre di Maria Santissima--------------------------------------------------------------------------------------..
Nonostante che di S. Anna ci siano poche notizie e per giunta provenienti non da testi ufficiali e canonici, il suo culto è estremamente diffuso sia in Oriente che in Occidente.
Quasi ogni città ha una chiesa a lei dedicata, Caserta la considera sua celeste Patrona, il nome di Anna si ripete nelle intestazioni di strade, rioni di città, cliniche e altri luoghi; alcuni Comuni portano il suo nome.
La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori.
Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.
È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.
Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) e non è ricordata nei Vangeli canonici; ne parlano invece i vangeli apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il più antico è il cosiddetto “Protovangelo di san Giacomo”, scritto non oltre la metà del II secolo. Questi scritti benché non siano stati accettati formalmente dalla Chiesa e contengono anche delle eresie, hanno in definitiva influito sulla devozione e nella liturgia, perché alcune notizie riportate sono ritenute autentiche e in sintonia con la tradizione, come la Presentazione di Maria al tempio e l’Assunzione al cielo, come il nome del centurione Longino che colpì Gesù con la lancia, la storia della Veronica, ecc.
Il “Protovangelo di san Giacomo” narra che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme, nei pressi della fonte Piscina Probatica; un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”.
Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti; secondo la mentalità ebraica del tempo, il gran sacerdote scorgeva la maledizione divina su di loro, perciò erano sterili.
L’anziano ricco pastore, per l’amore che portava alla sua sposa, non voleva trovarsi un’altra donna per avere un figlio; pertanto addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli, sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni.
Anche Anna soffriva per questa sterilità, a ciò si aggiunse la sofferenza per questa ‘fuga’ del marito; quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire la loro implorazione di avere un figlio.
Durante la preghiera le apparve un angelo che le annunciò: “Anna, Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”.
Così avvenne e dopo alcuni mesi Anna partorì. Il “Protovangelo di san Giacomo” conclude: “Trascorsi i giorni necessari si purificò, diede la poppa alla bimba chiamandola Maria, ossia ‘prediletta del Signore’”.
Altri vangeli apocrifi dicono che Anna avrebbe concepito la Vergine Maria in modo miracoloso durante l’assenza del marito, ma è evidente il ricalco di un altro episodio biblico, la cui protagonista porta lo stesso nome di Anna, anch’ella sterile e che sarà prodigiosamente madre di Samuele.
Gioacchino portò di nuovo al tempio con la bimba, i suoi doni: dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia.
L’iconografia orientale mette in risalto rendendolo celebre, l’incontro alla porta della città, di Anna e Gioacchino che ritorna dalla montagna, noto come “l’incontro alla porta aurea” di Gerusalemme; aurea perché dorata, di cui tuttavia non ci sono notizie storiche.
I pii genitori, grati a Dio del dono ricevuto, crebbero con amore la piccola Maria, che a tre anni fu condotta al Tempio di Gerusalemme, per essere consacrata al servizio del tempio stesso, secondo la promessa fatta da entrambi, quando implorarono la grazia di un figlio.
Dopo i tre anni Gioacchino non compare più nei testi, mentre invece Anna viene ancora menzionata in altri vangeli apocrifi successivi, che dicono visse fino all’età di ottanta anni, inoltre si dice che Anna rimasta vedova si sposò altre due volte, avendo due figli la cui progenie è considerata, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, come la “Santa Parentela” di Gesù.
Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 ca. a Costantinopoli una chiesa in onore di s. Anna.
L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).
Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio.
Artisti di tutti i tempi hanno raffigurato Anna quasi sempre in gruppo, come Anna, Gioacchino e la piccola Maria oppure seduta su una alta sedia come un’antica matrona con Maria bambina accanto, o ancora nella posa ‘trinitaria’ cioè con la Madonna e con Gesù bambino, così da indicare le tre generazioni presenti.
Dice Gesù nel Vangelo “Dai frutti conoscerete la pianta” e noi conosciamo il fiore e il frutto derivato dalla annosa pianta: la Vergine, Immacolata fin dal concepimento, colei che preservata dal peccato originale doveva diventare il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo.
Dalla santità del frutto, cioè di Maria, deduciamo la santità dei suoi genitori Anna e Gioacchino.

lunedì 6 aprile 2015

Lunedì Dell'Angelo... e il suo liturgico significato Bibblico


Buon Lunedì Dell'Angelo
..........................................

Il lunedì dell'Angelo (detto anche lunedì di Pasqua oppure Pasquetta) è il giorno dopo la Pasqua. Si tratta di un giorno festivo, che celebra l’incontro, avvenuto al sepolcro il giorno dopo la morte di Gesu’, tra le donne e l’Angelo. Secondo il racconto del Vangelo, Maria Maddalena si era recata insieme ad altre donne al sepolcro dove era stato posto il corpo di Gesù Cristo, con l’intento di imbalsamarlo e ung...erlo con degli oli aromatici.
Giunte davanti alla roccia che doveva chiudere la tomba, videro che essa era spostata e subito si preoccuparono e si domandarono cosa potesse essere accaduto, ma ecco che apparve loro un Angelo che subito le rassicurò: “Non abbiate alcun timore…so che state cercando Gesù il Crocifisso…ma Egli è risorto come aveva detto. Venite a vedere il luogo dove era stato deposto”.
Dopo aver mostrato loro la tomba vuota, si raccomandò che andassero a riferirlo agli apostoli ed esse così fecero. Non è molto chiaro il motivo per cui la tradizione abbia spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua, cioè domenica, al giorno successivo (lunedì). Probabilmente, questo equivoco, perpetrato nel tempo, potrebbe essere nato da un’errata interpretazione della locuzione "il giorno dopo la Pasqua" scritta nei Vangeli. La Pasqua a cui i vangeli alludono è infatti la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato.
Civilmente, il Lunedì di Pasqua è un giorno festivo introdotto nel dopoguerra dalla Stato Italiano, con lo scopo di allungare la festività, ma non è un giorno di precetto, ovvero la religione cattolica non richiede l’obbligo di andare alla Santa Messa. Fanno eccezione la Germania e altri paesi germanofoni, in cui Pasquetta è festa di precetto. Una delle tradizioni della Pasquetta è (o era) quella di trascorrere la giornata facendo una gita fuori porta o una scampagnata con amici e parenti.
Perché? Cosa significa questo gesto?
Una possibile interpretazione dell’andare fuori città e magari fare un bel pic-nic all’aria aperta è quella di ricordare il viaggio, fatto da alcuni discepoli, verso Emmaus nel giorno della Resurrezione. Proprio durante quel viaggio, appena a pochi chilometri da Gerusalemme, Gesù apparve ai discepoli a dimostrazione che Egli era veramente risorto.
E proprio per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata "fuori le mura" o "fuori porta". Un’altra possibile spiegazione, di stampo più “profano”, è da ricercare nel fatto che la Pasquetta, nella stragrande maggioranza dei casi, cade all’inizio della primavera, per cui, approfittando del clima più mite, le persone sfruttano questo giorno di festa per stare all’aria aperta.
 

sabato 1 novembre 2014

Notte, d'Ognissanti


Ognissanti

 
 
 
Festa di OGNISSAMTI  o  (di Tutti i SantI)

Le origini della Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi, che cade il 1° novembre di ogni anno, sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo dell’antica cultura delle popolazioni celtiche. I processi storici e culturali che hanno portato questo giorno festa di ognissanti o di tutti i santiad
ad avere un’importanza assoluta nel mondo cattolico, sono molti, ma in alcuni testi appaiono controversi e discordanti. Tutto sembrerebbe risalire alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi: quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. I giorni di inizio di questi due periodi venivano festeggiati, il primo, durante il mese di maggio (quello della vita, e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte, e della quiete della natura). Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente Beltane e Samhain.
Nello stesso periodo storico, presso i romani si festeggiava un giorno simile, per significato al Samhain: la festa in onore di Pomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquisto la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono e i giorni per il festeggiamento cadevano, a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo novembre.
Questa notte veniva chiamata Nos Galan-Gaeaf, cioè notte delle calende d’inverno, ed era il momento di maggior contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Con l’affermarsi del cristianesimo, al significato di questa festa, prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà o il mondo della morte il cui significato viene fatto risalire proprio al Samhain dei Celti. Nel VII secolo, con l’avvento al soglio pontificio di Papa Bonifacio IV si tentò di andare oltre e cambiare la festa pagana in festa cristiana dandone così un significato puramente religioso. Per togliere ogni residuo di paganesimo, l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana, decisione però che avrebbe scatenato le ire del popolo ancora molto ancorato alle antiche tradizioni. Si optò quindi per la compensazione e il giorno di festa religioso venne chiamato Tutti i Santi, giorno in cui poter onorare i santi e che cadeva il giorno 13 del mese di maggio.

La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana

e una cristiana. Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana con quella pagana per diminuire ancor di più il peso dell’antico culto pre cristiano. Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi il 1° novembre di ogni anno in coincidenza del giorno successivo alla notte delle calende d’inverno. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano, cosicché la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre.
Durante i festeggiamenti del 2 novembre, dove venivano ricordate le anime degli estinti, i loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e, come nella tradizione celtica, accendevano grandi fuochi. Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa obbligatoria in tutta la Chiesa d’occidente da Sisto IV ma il culto pagano, in special modo quello celtico, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza, è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri.
Infatti la notte di Nos Galan-Gaeaf dell’antica cultura celtica viene rievocata, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, nella notte di Halloween il cui significato è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia).

domenica 11 maggio 2014

Madonnina di Medjugorje

Nella festa della Mamma, vi dedico le parole della Mamma di tutti .
La Madonnina di Medjugorje!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
BREVE STORIA ;

Si racconta nel Nel Vangelo che in questo Luogo, non accadrà mai nulla di brutto, non ci saranno mai guerre, e tutti coloro che vi abitano, che si recheranno o pregheranno per Lei avranno protette  per sempre le loro famiglie!

In Questo luogo sembra che  abbiano paura a passarci sopa nei cieli  e in ogni dove, aerei da guerra, ufo, o altre mezzi, o persone che abbiano cattive intenzioni. Nessuno  di essi ha mai e mai avrà  il coraggio e la possibilità di passarvici sui Cieli, o attraverso la piccola Cittadina dove  la Madonna di Medjugorje   Protegge tutti e tutto ,, 
Questo Sacro Luogo  se un giorno avverrà  la fine di tutto sarà l'unico a sopravvivere intatto !!!




sabato 20 luglio 2013

Festa de NOANTRI -Trastevere

Ha preso il via con la Solenne Processione della Madonna del Carmine, 
Patrona del popolo di Trastevere
la tradizionale "FESTA DE NOANTRI"!
Che, secondo la leggenda si festeggia dal 1535.
La Processione ha sfilato tra le vie del quartiere, dalla Chiesa di Sant'Agata, in 
Largo San Giovanni de Matha, a quella di San Crisogono, sul Viale Trastevere!

sabato 29 giugno 2013

Santissimi Pietro e Paolo




 

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67.

Martirologio Romano: Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo. 

Ascolta da RadioVaticana: 
    Ascolta da RadioRai: 
    Ascolta da RadioMaria: 

    




























***********************************************************

Il 29 di giugno la Chiesa commemora la solennità liturgica degli Apostoli:

San PIETRO
Pietro, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del regno dei cieli (Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

San PAOLO
Paolo, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco, strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli, è il più grande missionario di tutti tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro far risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.