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sabato 26 dicembre 2015

Buon Santo Stefano

 
BUON SANTO STEFANO

Il 26 dicembre il calendario della Chiesa celebra la memoria di Santo Stefano, secondo la tradizione il primo martire cristiano venerato sia dai cristiani d’Oriente che da quelli d’Occidente. Per conoscere più da vicino questa esemplare figura di Santo, pubblichiamo il contributo proposto nelle sue pagine web dal sito www.aleteia.org.
Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa, Stefano è celebrato il 26 dicembre. Primo diacono addetto al servizio dei poveri e dei bisognosi e primo martire della storia, è un vero e autentico modello di santità che ci parla di Gesù e del suo mistero pasquale con intima e profonda convinzione. Invocato contro emicranie e malattie alla testa, tutto ciò che sappiamo di Stefano è tratto dal Nuovo Testamento. Purtroppo le sue origini restano molto problematiche e se ne ignora la provenienza. Il libro degli Atti degli Apostoli (capitoli 6 e 7), dà molto rilievo al martirio, ma non ne indica in nessun modo la data che, in ogni caso, è precedente alla conversione di San Paolo, testimone della lapidazione. D’altronde in quel tempo Gerusalemme è un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse. Se da un alto si suppone che sia greco poiché il suo nome significa “coronato”, dall’altro, s’ipotizza che sia un ebreo educato nella cultura ellenistica. Di sicuro, però, è uno dei primi giudei a diventare cristiano al seguito degli apostoli e, data la sua cultura e saggezza, attira attorno a sé tantissima gente, che lo stima e lo ammira. Quello che si afferma di lui con certezza è che la sua persona gode di una buona reputazione, fede e sapienza.
Al servizio dei poveri
La sua figura ci riporta agli albori del cristianesimo. La Chiesa, dopo la Pentecoste è in piena espansione. La comunità cristiana cresce di numero e spinge non solo a un impegno continuo e assiduo in opere di predicazione e di carità ma, soprattuto induce a una nuova organizzazione e distribuzione di compiti. Stefano s’inserisce in questo contesto caratterizzato dalle lamentele dei cristiani di origine ellenica che circolavano all’interno della comunità. I primi sintomi del malcontento si riferiscono alla distribuzione quotidiana del cibo tra i cristiani. Gli apostoli istituiscono subito per questo servizio il ministero dei diaconi. Tra i prescelti c’è Stefano, il più importante dei sette uomini proposti al servizio delle mense, la cui azione si estende anche alla predicazione. Nominato per primo, pieno di grazia e di fortezza, conquista le persone e parla con una sapienza irresistibile. Opera prodigi e segni grandi fra il popolo. Intelligente e capace, non si limita al lavoro amministrativo, ma predica soprattutto tra gli ebrei della diaspora, come i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell’Asia, che passano per la Città Santa e che egli guadagna numerosi alla fede in Gesù Cristo.
Verso il martirio
Stefano svolge l’apostolato con calore e passione. Ma la novità che porta, purtroppo suscita discussioni animate e reazioni contrastanti nelle sinagoghe. La sua è una vera rivoluzione d’amore che scompiglia le idee tradizionali sulla legge mosaica e sul valore attribuito al tempio di Gerusalemme. Accusato di bestemmia contro Mosé e contro Dio, è arrestato e condotto davanti al Sinedrio. Oratore ispirato e discepolo fedele, contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità con un lungo e appassionato discorso davanti ai membri del consiglio, gli affida il suo spirito e perdona i suoi uccisori. E’ troppo, però, per chi ascolta, Stefano pronuncia parole forti e potenti che testimoniano, a costo della vita, la fede in Cristo e, proprio per questo, si celebra subito dopo la nascita di Gesù già a partire dal IV secolo. Martire esemplare, affronta con la forza della carità il supplizio e la lapidazione, e con gli stessi gesti e sentimenti di Gesù si affida al Padre nella preghiera e si abbandona fra il grandinare delle pietre, coperto di sangue.
L’espansione del Vangelo
Il martirio di Stefano segna il distacco evidente tra la Chiesa e la Sinagoga. Il suo sacrificio apre la strada a una massiccia persecuzione di cristiani, che emigrano verso altre città della Palestina e dei paesi circostanti. La loro fede è forte e la portano ad altri ebrei e ai pagani che sempre più numerosi aderiscono. Comunica adesso un fase nuova: il viaggio del Vangelo in direzione del mondo, dove il cristiano non si lega al tempio e al culto, ma muove da una gratuita iniziativa divina. La Chiesa, sempre più inserita nel mondo greco-romano, inizia così quell’opera straordinaria d’inculturazione del Vangelo, che sta alla base della nostra cultura

AUGURI A TUTTI GLI STEFANO :-)

venerdì 26 dicembre 2014

Buon Santo Stefano






Santo Stefano, è denominato Protomartire (Primo Martire) perchè è stato il primo Cristiano ad essere ucciso per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo.
Il giovane Stefano apparteneva alla prima Comunità Cristiana, sorta dopo la morte di Gesù, che applicava integralmente la “carità fraterna”, infatti i suoi appartenenti mettevano i loro beni in comune con gli altri e ad ognuno veniva distribuito equamente quanto bastava per loro sostentamento.
Quando la comunità crebbe, gli Apostoli nominarono sette “ministri della carità” chiamati Diaconi ai quali affidarono il servizi di assistenza giornaliera e Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dagli apostoli perché li aiutassero nel ministero sacerdotale.
Tra questi spiccava il giovane Stefano che, oltre ad occuparsi dell’amministrazione dei beni comuni, si prodigava nella propagazione della fede predicando e parlando ai suoi concittadini.
Naturalmente come prima di lui Gesù si fece molti nemici, in modo particolare fra i Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme.
Storia di Santo StefanoIl luogo del martirio di Stefano a Gerusalemme è tradizionalmente collocato poco fuori della Porta di Damasco, a nord, dove ora sorge appunto la chiesa di Saint-Étienne accanto alla nota École Biblique dei Domenicani.
Dagli Atti degli Apostoli risulta che alla morte di Stefano, intorno al 36 d.C.,, fu seguita da una persecuzione locale contro i discepoli di Gesù, la prima verificatasi nella storia della Chiesa che spinse il gruppo dei cristiani giudeo-ellenisti a fuggire da Gerusalemme e a disperdersi.
Cacciati da Gerusalemme, essi si trasformarono in missionari itineranti: «Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la Parola di Dio» (At 8,4).
La persecuzione e la conseguente dispersione diventano Missione ed il Vangelo si propagò nella Samaria, nella Fenicia e nella Siria fino alla grande città di Antiochia, dove secondo l’evangelista Luca, fu annunciato per la prima volta anche ai pagani (cfr At 11,19-20) e dove pure risuonò per la prima volta il nome di «cristiani» (At 11,26).
Da allora il 26 Dicembre, giorno dopo Natale, divenne la Festa del Primo Martire, prima fra i “Comites Christi” coloro i quali erano stati più vicini alla manifestazione di Cristo risorto e ne resero testimonianza, e poi fra tutti i Cristiani. perchè per primi ne resero testimonianza.
Il martirio di Stefano descritto dagli Atti degli Apostoli risulta che fra coloro che assistettero alla lapidazione vi era Paolo di Tarso (Saulo) prima della conversione.
Saulo, il futuro San Paolo, testimone della lapidazione, ne raccoglierà l’eredità spirituale diventando Apostolo delle genti.
Ci sono molte storie circa il ritrovamento delle reliquie di Santo Stefano e sembra che intorno al 400 con il ritrovamento dei resti del Santo, la devozione per il Primo Martire è diventa molto viva e si è diffusa fino ai giorni nostri.