sabato 14 novembre 2015

ATTACCO A PARIGI

Una carneficina firmata dall'Isis, che ha rivendicato gli attacchi parlando di «11 settembre francese»: «La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa», si legge sul canale "Dabiq France", la rivista francese dello Stato islamico. Mentre altri messaggi jihadisti minacciano: dopo Parigi, ora «tocca a Roma, Londra e Washington». Il presidente Francois Hollande ha dichiarato lo stato d'emergenza, chiuso le frontiere e annullato il suo viaggio in Turchia per il G20. Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge (Alfa Rosso), un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al livello «attentati multipli». Le strade del cuore della capitale sono deserte o blindate dalla polizia, l'invito delle autorità è a restare in casa se possibile o - per chi è in locali o ristoranti - di non muoversi. Dalle caserme e da diverse regioni stanno affluendo rinforzi di militari, reparti speciali e teste di cuoio. Negli ospedali si sta procedendo a liberare per quanto possibile i posti letto. Il primo attentato è stato segnalato nel X arrondissement, in una brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher.

Dieci morti a quanto sembra, poi i terroristi - come in un vero e proprio raid - sono ridiscesi verso l'XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio. Lì, nella sala da concerti Bataclan - dove c'era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano "Eagles of death metal" - tre terroristi al grido di «Allah è grande» hanno aperto il fuoco sul pubblico, facendo «tra i sessanta e i cento morti», secondo l'ultima stima diffusa da fonti di polizia. «Ci uccidevano a uno a uno, c'è sangue ovunque, è una carneficina», ha raccontato terrorizzato un testimone che è riuscito a scappare. A mezzanotte passata, le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel locale, portando in salvo decine di persone in evidente stato di shock, e uccidendo i tre jihadisti.

Sul posto sono accorsi il presidente Hollande e il premier Manuel Valls, insieme ai ministri dell'Interno e della Giustizia, Bernard Cazeneuve e Christiane Taubira. «Faremo una guerra implacabile al terrore», ha promesso il presidente. Intanto, a Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni scuotevano i 50.000 presenti all'amichevole Francia-Germania. Giocatori e spettatori sono rimasti a lungo prigionieri nello stadio, mentre fuori era il caos. Immediatamente evacuato il presidente Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d'onore. Il bilancio parla di almeno 6 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie e altri due siti adiacenti allo stadio. La polizia ha riferito di due kamikaze. Moltissimi i feriti.

Un'altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille. Oggi la città di Parigi e l'intera regione saranno bloccate: scuole, università e musei resteranno chiusi. Intanto, la prefettura lancia attraverso i social network un appello ai testimoni degli attacchi, chiedendo aiuto nelle indagini. Alcuni attentatori, riferiscono diversi media Oltralpe, sarebbero ancora in fuga. Il terrore continua.

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 Terroristi vigliacchi, invidiosi  delle società e simboli Sacri  di altri Paesi. 
che giustificano azioni meschine  in nome di Un dio .
Ma NESSUN Dio ama la violenza  in suo nome, MAI
E Dio   è sempre unico in tutto il Mondo,  gli viene solo cambiato nome e 
legge secondo i propri meschini interessi e scopi!

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