Piccola saggezza

la gioventu è una cosa momentanea
essere giovani è una cosa permanente

Tradizioni artigianato nostrano necessario alle radici

Abbiamo prodotti sia di cibo che artistici creativi  con ogni genere di materiale dalla Terra alla porcellana  alla lana, e filo  al legno  il cotto  metallici in vetro , tessuti e di tutti  gli altri non scritti ma esistenti, tutti nostri taroccati copiati modificati trafficati.... perché ITALIANI  UNICI ,

preziosi ESSENZIALI da conoscere, insegnare, imparare  tramandare…così come gli  ANTICHI MESTIERI,  quali  dopo tanta crisi in aumento, stanno gradualmente riprendendo attraverso e grazie anche  all’interesse  di molti giovani che scoprono e uomini e donne d’ogni età  riscoprono questi NOSTRI VALORI  che ci valorizzano  e rendono essenziale la consapevolezza della nostra provenienza !

Una qualunque

Rispetto per i luoghi e le Culture altrui. Questione di diritto di appartenenza al proprio focolare

E' giusto rispettare le Culture Religiose , artistiche ecc, del Paese in cui si va o si abita o si viene ospitati.
Comprese le scuole  i luoghi di lavoro e via dicendo.
Se io vado in un altro Paese  rispetto anche come segno di ringraziamento  e buona convivenza  rispettosa e pacifica la sua cultura la sua Religione le sue leggi le sue usanze...

quindi mi aspetto altrettanto .
come ad ogni Paese piace rimanere principalmente nelle proprie culture   abitudini e tradizioni
trovo sia giusto  anche qui da noi , quindi
NO alle canzoni Natalizie MODIFICATE
togliendo  parole strofe simboli dai canti antichi Sacri, Tradizionali che esprimono e sono albero genealogico del nostro passato,
delle nostre famiglie , la nostra storia ricordi, canti che sottolineano la nostra antica provenienza.
Per non dimentica, per conoscere, per tramandare  ed avere sempre una ferma , stabile base
culturale , d'orgoglio , di Patria, qualcosa che simboleggia e afferma i propri Valori da amare per chi lo desidera,  pur  convivendo  anche con le altre ma  come vorrebbe ogni Paese ,senza cambiare o stravolgere la propria, in questo caso la nostra !
Quindi non ha a che vedere con razzismo o antisemitismo o chissà quale altro  "...ISMO", NO non centre un cavolo fritto.  E' semplicemente questione di
rimanere ognuno nella propria Identità ATTRAVERSO I PROPRI SIMBOLI RELIGIOSI, CULTURALI, ARTISTICI CANTICI E VIA DICENDO.. I QUALI VANNO SERBATI  PER
SAPERE SEMPRE CHI SIAMO E DA DOVE PROVENIAMO E SENTIRCI PARTE DI QUL LUOGO NATìO,  CHE è IL NOSTRO FOCOLARE DOMESTICO DI CUI TUTTI ABBIAMO DIRITTO E BISOGNO  DI APPARTENERE !

Buon Santo Stedfano tra storia e opere


 


Santo Stefano, è denominato Protomartire (Primo Martire) perchè è stato il primo Cristiano ad essere ucciso per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo.

Il giovane Stefano apparteneva alla prima Comunità Cristiana, sorta dopo la morte di Gesù, che applicava integralmente la "carità fraterna", infatti i suoi appartenenti mettevano i loro beni in comune con gli altri e ad ognuno veniva distribuito equamente quanto bastava per loro sostentamento.

Quando la comunità crebbe, gli Apostoli nominarono sette "ministri della carità" chiamati Diaconi ai quali affidarono il servizi di assistenza giornaliera e Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dagli apostoli perché li aiutassero nel ministero sacerdotale.

Tra questi spiccava il giovane Stefano che, oltre ad occuparsi dell'amministrazione dei beni comuni, si prodigava nella propagazione della fede predicando e parlando ai suoi concittadini.

Naturalmente come prima di lui Gesù si fece molti nemici, in modo particolare fra i Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme.
Il luogo del martirio di Stefano a Gerusalemme è tradizionalmente collocato poco fuori della Porta di Damasco, a nord, dove ora sorge appunto la chiesa di Saint-Étienne accanto alla nota École Biblique dei Domenicani.

Dagli Atti degli Apostoli risulta che alla morte di Stefano, intorno al 36 d.C.,, fu seguita da una persecuzione locale contro i discepoli di Gesù, la prima verificatasi nella storia della Chiesa che spinse il gruppo dei cristiani giudeo-ellenisti a fuggire da Gerusalemme e a disperdersi.

Cacciati da Gerusalemme, essi si trasformarono in missionari itineranti: «Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la Parola di Dio» (At 8,4).

La persecuzione e la conseguente dispersione diventano Missione ed il Vangelo si propagò nella Samaria, nella Fenicia e nella Siria fino alla grande città di Antiochia, dove secondo l'evangelista Luca, fu annunciato per la prima volta anche ai pagani (cfr At 11,19-20) e dove pure risuonò per la prima volta il nome di «cristiani» (At 11,26).
Da allora il 26 Dicembre, giorno dopo Natale, divenne la Festa del Primo Martire, prima fra i "Comites Christi" coloro i quali erano stati più vicini alla manifestazione di Cristo risorto e ne resero testimonianza, e poi fra tutti i Cristiani. perchè per primi ne resero testimonianza.

Il martirio di Stefano descritto dagli Atti degli Apostoli risulta che fra coloro che assistettero alla lapidazione vi era Paolo di Tarso (Saulo) prima della conversione.

Saulo, il futuro San Paolo, testimone della lapidazione, ne raccoglierà l'eredità spirituale diventando Apostolo delle genti.

Ci sono molte storie circa il ritrovamento delle reliquie di Santo Stefano e sembra che intorno al 400 con il ritrovamento dei resti del Santo, la devozione per il Primo Martire è diventa molto viva e si è diffusa fino ai giorni nostri. 



(Art. preso da Settemuse )